Male· Female
Due parole in lingua inglese MALE•FEMALE (maschile•femminile) sono titolo e proposta di percorso per la mostra di Deanna Galletto; è stata una scelta motivata sia dal punto di vista formale che concettuale, sono sembrati i termini più espressivi come suono, successione alfabetica, composizione sillabica. L'inclusione "geografica" e semantica del primo nel secondo, inoltre, evidenzia il filo conduttore che unisce le opere dell'artista pur nella pluralità dei linguaggi usati.
Parlare di uomo e donna in questo nostro tempo, dopo la crisi del pensiero forte e del femminismo come movimento attivo, è un atto di coraggio, non si ha paura della memoria e la nostalgia non è un alibi, è anche un atto di timidezza e creatività culturale: provare a ricomporre il concetto di persona al di là degli stereotipi contrapposti. Persona come integrazione soma-psiche, come unione d'aggressività e tenerezza, come ambiguità: FE-MALE, appunto. Quasi un'omeopatia. Se è bello ripensare che nei miti più arcaici la creatrice dell'universo era la Grande Madre, è anche rassicurante desiderare che "il padre degli utensili e la madre degli affetti", pur distinti, abbiano una comune creatività culturale.
La ricerca di Deanna Galletto ha privilegiato il tema della sessualità: questo è il senso delle compenetrazioni impresse e ripetute nelle incisioni, della vita e delle storie dei materiali delle fotografie, della “foresta” di segni degli acquerelli, delle ambigue metamorfosi che escono dal video.